Il dispositivo di irrigazione GostopWater ha un utilizzo sia in versione meccanica che elettrica e riproduce la manualità che un’attenta manutenzione delle piante in vaso dovrebbe osservare.

 In pratica l’irrigazione parte quando il terriccio superficiale della pianta  incomincia ad asciugare e si ferma quando nel sottovaso incomincia a defluire una piccola quantità di acqua in eccesso. Quantità e frequenza di irrigazione sono determinate dall’ assorbimento radicale, dalla volumetria del substrato contenuto nel vaso e dalle condizioni termo igrometriche dell’ ambiente in cui esso è collocato.
Infatti, il susseguente ciclo irriguo  partirà solo al momento in cui l’acqua di sgrondo, presente nel fondo, evaporerà.

GoStopWater  in versione meccanica
In questo caso il sottovaso incorpora un erogatore a taratura magnetica costituito da un galleggiante in polistirolo espanso alla cui base alloggia un piccolo magnete. Il galleggiante situato entro la propria guida scendendo al livello del fondo attira il cilindretto metallico e apre l’orifizio erogatore che collegato tramite un tubicino di plastica alla sorgente di acqua (una tank singola o centralizzata per più contenitori) dà l’avvio all’ irrigazione del vaso. L’ irrigazione si fermerà quando la capacità idrica del terriccio della pianta sarà soddisfatta e il surplus dell’acqua di sgrondo si raccoglierà nel sottovaso raggiungendo il livello per cui la spinta di galleggiamento allontanerà dalla base il galleggiante che in tal modo stacca il contatto magnetico con il cilindretto che ritornerà per gravità nella sua posizione di partenza chiudendo l’erogazione.

GoStopWater  in versione elettrica
Tale applicazione si avvale di un dispositivo reed che è un componente elettromeccanico che funziona da interruttore. Il reed è costituito da due lamine in ferro –nichel sovrapposte e separate tra di loro di qualche decimo di millimetro sigillate in una piccolissima ampolla di vetro riempita di gas inerte, in posizione di riposo il dispositivo reed è aperto si chiude in presenza di un campo magnetico.
Dotando la struttura del sottovaso del contatto reed si ha, pertanto, la possibilità di azionare una pompa ad immersione o una pompa ad aria per l’erogazione dell’acqua. Il sistema di irrigazione è identico al meccanismo meccanico precedentemente descritto con la differenza che in questo caso il campo magnetico dato dal magnete alloggiato alla base del galleggiante provoca il contatto delle lamine del reed che chiudendo il circuito mette in funzione la pompa che inizia ad erogare l’acqua. Anche in questo caso l’erogazione cesserà quando l’acqua di sgrondo raccogliendosi nel fondo raggiungerà il livello per cui la spinta di galleggiamento solleva il galleggiante che allontanandosi non fornisce più con il suo magnete il campo magnetico che polarizza le lamine del reed che perciò ritorna nella sua posizione aperta di riposo . Con l’utilizzazione del reed si realizza una più mirata e precisa irrigazione a goccia poiché la sensibilità del reed permette l’erogazione all’ evaporazione di pochi millimetri dell’acqua di sgrondo presente nel sottovaso.
Il fondo del contenitore IRRIPOT è predisposto sia per il dispositivo meccanico e sia per il dispositivo elettromeccanico, la sua struttura permette: un’adeguata risalita capillare dell’ acqua di fondo verso il substrato della pianta, un’ estesa superficie di sgrondo che impedisce ogni fenomeno di asfissia radicale, e un adeguato scambio gassoso (aerazione ) della superficie del substrato sottostante il vaso.